Il conservatorio di Tucumán

Il conservatorio di Tucumán

Trascinando la sua valigia malandata, appesantita di sogni e di speranze, nel 1905 Luigi Lorenzi si imbarca per l’Argentina.

È nato a Trescore Balneario, nel bergamasco, un piccolo centro conosciuto per le sue acque termali ma non per le opportunità che riserva ai suoi abitanti dalla vocazione artistica. Luigi è un musicista e come tanti altri italiani è alla ricerca di un’occasione che il suo Paese non è in grado di offrirgli.

Per qualche tempo soggiorna a Buenos Aires. La Razon riporta con toni trionfali la notizia di un suo concerto d’organo: “Ecco un artista completo, un organista incomparabile di grande finezza. È il miglior concertista d’organo venuto in questa Repubblica dopo il grande organista di Nostra Signora di Parigi, il famoso autore di Sansone e Dalida, Camille Saint-Saëns.”

Nel 1909, lo troviamo a Tucumán. Lì fonda quello che ancora oggi è il Conservatorio di musica. In breve tempo, sotto la sua direzione, gli alunni passano da una decina a oltre duecento. L’importanza di quell’Istituzione non è solo musicale. In un periodo di grandi disuguaglianze sociali, il Conservatorio offre un’opportunità a tanti ragazzi che, imparando a suonare uno strumento, danno un valore alla propria esistenza.

Quando penso a questa storia, così ricca di umanità e di speranza, più di una lacrima solca il mio volto indurito dal sole e dal vento. Per un rude gaucho lombardo come me, la cui barba di due giorni è più abrasiva di una lima bastarda, vi assicuro che è tanto, davvero tanto…

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.