L’Osvaldo furioso

L’Osvaldo furioso

È l’attaccante che tutti vorrebbero militasse nella propria squadra del cuore. Forte fisicamente e dotato di una tecnica sopraffina, usa indifferentemente il destro e il sinistro. Abile nel colpo di testa e nel tiro da lontano, ha anche un ottimo dribbling e l’intuizione dell’ultimo passaggio. Se poi aggiungiamo che è autore di rovesciate spettacolari capaci di entusiasmare gli esteti del calcio, cosa vuoi di più?
Argentino naturalizzato italiano, Pablo Daniel Osvaldo è noto anche per altre caratteristiche: l’impegno quotidiano per assomigliare sempre più a Johnny Depp e l’ira funesta che, periodicamente, si abbatte sui compagni di squadra.

Una delle prime vittime è stato Erik Lamela, ai tempi della Roma, che a fine partita ha ricevuto un pugno sul muso per non avergli passato il pallone. Trasferitosi a Southampton, la furia incontrollabile di Osvaldo si è scatenata contro Josè Fonte. Anche in questo caso, a farne le spese è stato il viso del malcapitato compagno. A Milano, invece, Mauro Icardi ha salvato i connotati nonostante l’acceso diverbio nato da ciò che più fa imbestialire Osvaldo: non passargli il pallone. Messo fuori rosa, l’Inter gli ha fatto causa chiedendo la rescissione del contratto.

L’ira è uno dei sette vizi capitali. Un abito del male, diceva Aristotele. Adesso Osvaldo è a casa sua, al Boca, e pare aver trovato un po’ di serenità, ma temo che per lui non vi sia che un’unica speranza: come per Orlando, giunga un Astolfo, magari camuffato da allenatore, che gli restituisca il senno.

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