La Sonata di Ginastera

A nove anni ho scoperto la chitarra classica e da allora, anche se ormai suono di rado, fa parte della mia vita. Tra i brani che amo di più c’è la Sonata op. 47 di Ginastera (per capirci, in cd, ho sette differenti esecuzioni!). La Sonata si sviluppa in quattro tempi, in un crescendo di tensione emotiva che esplode letteralmente nell’ultimo movimento, dove una sorprendente combinazione di accordi ed effetti percussivi esalta il suono dello strumento in un’incandescenza ritmica travolgente.

L’autore della Sonata (purtroppo il suo unico brano per chitarra) è Alberto Ginastera. Nato a Buenos Aires nel 1916, Ginastera è uno dei più grandi compositori argentini del XX secolo. Nella prima parte della sua brillante carriera i suoi modelli furono Bartok e Stravinski ma con il tempo trovò un proprio linguaggio, molto originale, che lui stesso definì neoespressionista. Un suo grandissimo fan fu Keith Emerson, tastierista degli “Emerson, Lake & Palmer”, che in un album del gruppo inserì un adattamento del primo movimento del Concerto per pianoforte.

Non mi spiego, però, come mai, tra i miei tanti amici argentini, non ce ne sia uno che lo conosca! O meglio, molti lo hanno sentito nominare ma nessuno ha mai ascoltato, che ne so, le musiche di Estancia, il suo balletto più famoso.

La cosa, in fondo, non mi dispiace affatto. Vuoi mettere la soddisfazione di un gaucho lombardo che, dalle nebbie della bassa Padana, svela agli argentini le meraviglie musicali di un loro conterraneo?

4 commenti

  1. Caro Gaucho, grazie per il tuo pregevole commento riguardo la Sonata di Ginastera che anche io apprezzo moltissimo!!
    A presto, Gio

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