La carezza del Papu

La carezza del Papu

A me ricorda Alex Del Piero. Arriva sul vertice sinistro dell’area di rigore, finta di andare sul fondo, invece rientra sul destro e scocca un tiro tanto potente quanto carico di effetto. In realtà lui la palla la accarezza, la spinge amorevolmente con l’interno della suola, invitandola a raggiungere il sette della porta, là dove palo e traversa si incontrano. Appena poco sotto, s’intende, per gonfiare la rete.

Lui è il Papu, Alejando Dario Gomez da Buenos Aires, un metro e sessantacinque di estro imprevedibile, corsa indomita e dribbling letale. Il pallone è da sempre la sua più grande passione. Un affare di famiglia, pensando anche allo zio Hugo, arcigno difensore dell’Indipendiente negli anni 80.

Con la maglia nerazzurra dell’Atalanta – quella vera, l’Inter nasce un anno dopo – delizia il pubblico bergamasco, perdutamente innamorato di lui, che si assiepa ogni domenica sulle tribune del vetusto stadio cittadino.

In quanto a popolarità, in una terra devota a Dio e alla Dea come quella orobica, oggi il Papu insidia il primato che fu del Papa Buono – Giovanni XXIII – nato proprio in questa provincia generosa con il calcio e con la Chiesa.

Tra Papa e Papu, in fondo, vi è solo una vocale di differenza. Sono certo che in un momento di estasi pedatoria, un po’ mistica e un po’ plebea, Alejando avrà detto a più di un tifoso: “Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papu”. *

 


La citazione è tratta dal “discorso della luna” di Papa Giovanni XXIII nel 1962 (minuto 5:31), un discorso improvvisato davanti ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro e divenuto famosissimo. (*).

13 commenti

  1. Rispetto al Pinturicchio possiede quella cosa chiamata UMILTA’ (che, così disse il buon Gigi Del Neri, nell’Alex è solo apparente)

  2. Il Papu è davvero un campione, forse è esploso un po’ tardi ma ha numeri di alta scuola. Credo si meriti la nazionale argentina. Certo, in attacco hanno già Higuain, Messi, Dybala, Icardi, Di Maria (anche se quest’ultimo è più un’ala) e altri ancora… Comunque il Papu è un grandissimo! Santo subito!

  3. Sacro e profano sono due concetti da rivedere in terra orobica, soprattutto quando c’è di mezzo la Dea…
    Ironico e gustoso.
    Bentornato, Gaucho!

  4. Davvero splendido! Sia articoplo che immagine! Del Papu ricordo il goal siglato al Carpi l’anno scorso direttamente da calcio d’angolo. Incredibile! Sembrava destinato ad essere un semplice cross e poi… è rientrato nell’ultimo tratto per insaccarsi nel sette.
    In una sola parola: FANTASTICO!

  5. Ben tornato Gaucho,
    Come sempre ci fai sorridere, riflettere, sognare.., questa volta con il Papu…
    In attesa di altre chicche….
    Ciao Bobby. SG

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