Il gatto di Ratzinger

Il gatto di Ratzinger

Dalla verace semplicità della Puglia alla raffinatezza che solo la Toscana più nobile è in grado di offrirti. Il gaucho ha trascorso due settimane in una splendida tenuta vicino a Cecina, ospite di una coppia dallo charme davvero irresistibile.

Lei è una nota scrittrice, lui un architetto di grido, discendente diretto dei Marchesi di Montescudaio e fiero esponente di quello che fu il Granducato di Toscana.

Tutto in loro e in questo luogo trasuda stile ed eleganza. Unica sfumatura plebea è la parlata classica toscana, dove ogni “c” si tramuta irrimediabilmente in “h”. Tanto che, nell’ozioso conversare pomeridiano all’ombra dell’ulivo secolare, il marchese è riuscito a dire: “una hasa holoniha che sembra una hattedrale”.

Per comprendere lo spessore di tale nobiltà e classe senza pari, basti pensare che quando anni fa la coppia ha deciso di prendere un gatto ha smosso mari e monti pur di avere Ugone, figlio legittimo di una gatta appartenuta a Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI. Nero come la pece, Ugone è armato di un inquietante sguardo luciferino: in altri tempi, lo stesso Ratzinger non ci avrebbe pensato due volte a metterlo al rogo.

Ora, convinti che Ugone abbia bisogno di una compagna, il marchese e la scrittrice puntano con decisione alla gatta di Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco.

La cosa mi entusiasma: l’anno prossimo, passeggiando per la tenuta, potrei imbattermi in un nuovo felino le cui movenze profumeranno di tango e milonga.

4 commenti

  1. il gatto di Shratzinger è un esperimento mentale. Non si può sapere se sia ateo o credente perché la teologia tomista di Shratzinger è gnostica.😨

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