È una questione di fede

Ho una cara amica che ha sposato un egiziano è si è convertita all’Islam. Più di un conoscente, invece, è diventato buddista. Ma non conosco nessuno, proprio nessuno che ha cambiato fede calcistica.

È una fede che va oltre quella religiosa e può unire persone incredibilmente diverse. Prendi Papa Francesco e Viggo Mortensen. Il primo passa il suo tempo, tra carezze e sorrisi, a guidare il suo gregge di pecorelle smarrite e il secondo combatte troll, difende torri e, quando gli capita, nudo come mamma l’ha fatto, stende a gomitate e calci nelle ginocchia due sicari della mafia russa in una sauna di dubbia fama. Ma quando vedono il rosso e il blu del San Lorenzo i loro cuori battono all’unisono.

Io vedo già la scena. Finale di ritorno della Coppa Libertadores 2015 tra San Lorenzo de Almagro e l’odiato Cruzeiro (i brasiliani, quando si parla di calcio, si odiano sempre). In una sala segreta del Vaticano, negli appartamenti del Pontefice, Viggo e Franci vedono emozionati la partita. Al triplice fischio finale che sancisce la vittoria del San Lorenzo i due si alzano di scatto dal divano e si abbracciano. Poi iniziano a saltare come grilli intonando a squarciagola “Brasil decime qué se siente…”.

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