Ci sono lacrime e lacrime

Ci sono lacrime e lacrime

Gli ultimi Mondiali ci hanno regalato emozioni, gol e soprattutto lacrime: quelle dei giocatori brasiliani.

Il vertice assoluto del piagnisteo si è raggiunto dopo gli ottavi di finale vinti dal Brasile contro il Cile. Indimenticabile è il pianto disperato di “bimbo” Neymar tra le braccia di “nonno” Felipao Scolari. Boh… gli avranno rubato la Playstation? O ha perso i soldini per il gelato? Poi vedi Thiago Silva, Julio Cesar e gli altri, gente abituata alle finali di Champions, tutti lì a frignare. Va bene la tensione post partita, ma hanno pure vinto! Se avessero perso, non oso immaginare. Tutt’altre lacrime, invece, quelle di Gabriel Omar Batistuta, tornato a Firenze nei giorni scorsi per entrare ufficialmente nella Hall of Fame della Fiorentina. Durante la premiazione, Batigol ha ricordato con orgoglio il suo passato in maglia viola: “Per la Fiorentina sono sceso in serie B, ma avrei fatto anche la serie C. Ho detto di no a tante squadre, ma lo rifarei, perché l’affetto di questa città è impagabile”. Dopo avere pronunciato queste parole, Batistuta è stato sopraffatto dall’emozione e le lacrime hanno iniziato a solcare il suo viso.

La conclusione? È facile: Neymar è un piagnone e Batistuta un cuore sensibile. D’altronde, essere imparziali non è di questo mondo e, soprattutto, di questo blog.

4 commenti

  1. Batistuta era l’uomo che quando segnava simulava il mitra… non so perché, ma pur tifando rigorosamente Germania o Olanda (e non soltanto stavolta…) sono portato a ricordare con sorrisi più “edificanti” Romario e Bebeto che dopo i gol cullavano il loro pupo sotto la curva verdeoro… è dai tempi di Kempes e Passarella che non riesco ad amare i futbolistas de la pampa, con due (magre eccezioni, Ardiles – più per lo sgarbo della maglia strappata di Claudio Gentile che altro – e un altro immortale, ma meno “virulento” centravanti, Jorge Valdano, elegante come un tango di Gardel…

  2. il mitra del Bati era a proposito del film “Any given sunday”, uscito allora . Al Pacino era l’ allenatore di football e i touchdown venivano celebrati cosi. Questo film è famoso per i discorsi motivazionali dell’allenatore. Si dice che il (grande motivatore) Cholo Simeone abbia editato una pellicola con estratti di questo film per motivare gli allora suoi allenati di Estudiantes de la Plata, prima della partita in cui sconfissero nel derby Platense a Gimnasia, per 7 a 0.

  3. Mandriano metropolitano? Come si fa a pascolare mandrie nella metropoli? Difficile. Eppure qualche gruppo di pecore fuori casa, in strada in città, con auto bloccata e schiene bianco-grigie che ti fanno oscillare il mezzo, ogni tanto si incontra.
    Non amo il calcio di Simeone ma Pacino e “Ogni maledetta domenica” si! Non sapevo dell’ascendenza cinematografica del gesto di Batigol, ne della sua passione cinefila, questa notizia lo valorizza ulteriormente.

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